La storia dello sport vista con Fair Play
Storie, video, testimonianze, aneddoti e curiosità sui valori dello sport
Storie, video, testimonianze, aneddoti e curiosità sui valori dello sport
Il Mondo del Rugby
a cura di Corrado Mattoccia
Il Mondo del Calcio
a cura di Renato Mariotti
Alcuni aneddoti
a cura di Renato Mariotti
Nasce a Solt, in Ungheria, il 16 aprile 1896, da genitori ebrei. Colleziona sei partite in Nazionale e a fine gennaio 1935 viene ingaggiato quale allenatore dal Bologna.
Conquista nel 1936 lo scudetto impiegando 14 giocatori, record mai eguagliato!
Nella stagione successiva vince nuovamente il titolo e il 6 giugno 1937 a Parigi porta il Bologna in cima al mondo, vincendo in finale sul Chelsea il Torneo dell’Expo.
Ma le leggi razziali impongono agli ebrei stranieri di lasciare l’Italia. Nel 1942, deportato ad Auschwitz, Arpad Weisz resiste fino al 31 gennaio 1944, quando muore di stenti dopo atroci sofferenze.
In esposizione:
Il calcio è uno sport che ti aiuta a gestire i momenti difficili.
Lev Ivanovich Yashin, alias il “Ragno Nero”, è un famoso portiere che ha fatto epopea negli anni ’50 e ’60 ed è stato l’unico portiere a vincere il pallone d’oro. Nel 1950 avviene il debutto, ma non è dei più rosei, anzi piuttosto disastroso tanto da subire gol nella sfida amichevole con il Traktor Stalingrado direttamente dal rinvio del portiere avversario!
Ancora una “papera” nel debutto in campionato contro lo Spartacus. Il Ministero degli Interni prende seriamente la situazione tanto da spedire Yashin nella squadra di hockey sul ghiaccio. Il giovane Yashin non si scoraggia, anzi si fortifica caratterialmente e migliora notevolmente tanto che i dirigenti della Dynamo decidono di dargli una nuova opportunità nella squadra di calcio.
Sostituisce il portiere titolare e mantiene il posto per ben 18 anni consecutivi, collezionando 812 gare ufficiali con il club e la nazionale sovietica con cui conquista l’oro olimpico nel 1956. Grazie alle sue parate straordinarie e all’abbigliamento “total black” si guadagna il soprannome di Ragno Nero.
In esposizione:
Campione del Mondo con la Nazionale e d’Italia con la Juventus, Andrea Barzagli ha iniziato a giocare nei piccoli campi del suo paese. Ha detto “Prima di tutto serve umiltà” che non vuol dire non credere in se stessi, ma essere consapevoli dei propri mezzi, senza darsi mai troppe arie e soprattutto, che bisogna avere voglia di lavorare.
Anche i grandi talenti devono essere i primi a non tirarsi indietro: mai smettere di impegnarsi al 100% per dare l’esempio!
In esposizione il pallone di esordio di Barzagli con la Nazionale Italiana di Calcio.
Enrico Polidori era un calciatore tesserato con la ASD Angelana.
Nella partita del campionato dilettanti di eccellenza umbra 2017-18, Trasimana – Angelana, la palla rimbaza sulla sua mano e fa gol.
Subito va dall’arbitro e segnala che il gol lo aveva fatto con un fallo di mano. L’arbitro annulla il gol.
Ben fatto Enrico!
In esposizione:
La stella della Nazionale Francese Franck Ribery ha raccontato la sua difficile infanzia in una intervista al quotidiano spagnolo As. Un passato complicato: abbandonato dai genitori naturali quando era solo un neonato, è stato segnato dal tragico incidente automobilistico che gli ha sfregiato il volto, procurandogli due cicatrici che hanno condizionato la prima fase della sua vita.
“Ovunque andassi la gente mi fissava sempre, e non perché fossi una persona buona, non perché fossi bravo a giocare a calcio, ma per la cicatrice… La cicatrice… è lei che mi ha dato questo carattere e questa forza. Perché quando sei un bambino e hai una cicatrice come questa non è facile, il modo in cui le persone ti guardano, ti criticano, ti offendono… la mia famiglia ha sofferto molto questo aspetto”, ha spiegato l’ala francese, per anni tra i più forti giocatori del pianeta.
In esposizione il pallone di esordio con la Nazionale di calcio in Francia 2006, durante gli amichevoli pre-mondiale)
Quando giocava nel West Ham in Inghilterra, fu applaudito dall’intero stadio.
Fermò con le mani un pallone che avrebbe potuto tranquillamente calciare in rete a porta vuota.
Il portiere avversario, infatti, era rimasto a terra per un infortunio … il suo gesto è stato di grande sportività!
In esposizione il pallone della partita.